Quali sono gli effetti collaterali della pulizia dentale?
Per avere cura dei propri denti non basta la quotidiana igiene dentale con l’uso di spazzolino, filo interdentale o scovolino, ma è necessario sottoporsi almeno due volte l’anno alla pulizia dentale in uno studio odontoiatrico. Questo trattamento consente al dentista, tramite appositi strumenti, di rimuovere placca e batteri presenti su denti e gengive, restituendo al paziente un sorriso bello e sano. Se le gengive sono sane e non ci sono grossi accumuli di tartaro, questo trattamento, anche se può provocare una sensazione di fastidio, non dà luogo a effetti collaterali.
In alcuni casi tuttavia possono presentarsi alcune particolari condizioni nel paziente.
Vediamo insieme quali.
Rossore, bruciore, sensibilità dentale
In seguito al trattamento può verificarsi una generale infiammazione nella zona della bocca, soprattutto là dove è stata eseguita una pulizia dentale più profonda. Rossore, bruciore e una certa sensibilità dentale, tuttavia, svaniranno gradualmente con il passare dei giorni.
Gengive infiammate e sanguinamento
La placca batterica o gli accumuli di tartaro possono determinare un processo infiammatorio che dà luogo al sanguinamento delle gengive durante il trattamento. La pulizia dei denti, che in questo caso specifico provoca il sanguinamento, rappresenta la cura stessa a questo tipo di problematica. Se in seguito al trattamento si dovesse riscontrare la presenza di piccoli grumi di sangue, non bisognerà allarmarsi, poiché si tratterà di quella parte di sangue che, durante il trattamento, è fuoriuscita e si è coagulata. Basterà fare dei risciacqui per risolvere questo inconveniente.
Chiarezza sulla fessura di Stillman
Facciamo chiarezza su questo punto: non bisogna confondere il fenomeno della fessura di Stillman con lo spazio che si può creare tra i denti dopo un’igiene dentale.
La fessura di Stillman è un difetto mucogengivale di forma triangolare che si verifica in alcuni particolari casi sulle radici dentali. La recessione gengivale, che porta i tessuti molli a “ritirarsi”, lasciando esposta la superficie radicolare, può essere dovuta ad un’infiammazione, ad un trauma da spazzolamento o all’uso scorretto del filo interdentale. In alcuni casi questo fenomeno è associato alla malattia parodontale.
Altra cosa è, invece, il comparire di uno spazio tra i denti e la gengiva, in seguito al trattamento di igiene dentale. Questo fenomeno è dovuto il più delle volte al tartaro che, venendo rimosso, lascia uno spazio vuoto. In questo caso la gengiva, se lo spazio non è eccessivamente esteso, può tornare al suo posto spontaneamente, altrimenti, se l’eccessiva quantità di tartaro ha provocato uno schiacciamento della gengiva, lo spazio inevitabilmente rimarrà.
Smalto rovinato
Altro falso mito è quello di credere che la pulizia dei denti possa rovinarne lo smalto. Se, infatti, questo trattamento è eseguito da un professionista abilitato con l’uso di strumenti adeguati, non c’è alcun rischio che lo smalto dei denti possa essere rovinato, graffiato o scheggiato.
Casi di febbre
Il sopraggiungere di febbre in seguito alla pulizia dentale è un evento piuttosto strano e potrebbe avere una diversa causa, indipendente dal trattamento. Tuttavia un innalzamento della temperatura può essere provocato da qualsiasi tipo di infezione, anche una di tipo dentale. Per questo, se l’igiene dentale fosse stata eseguita non da un professionista, potrebbe verificarsi questo effetto collaterale.
Per maggiori informazioni e per un consulto, non esitare a contattarci. Clicca il banner in basso.